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Chapter 1 - Destini Intrecciati

Alek ha 17 anni e vive sulla Terra, ma nasconde un segreto: possiede poteri magici, anche se può usarne uno solo alla volta. Questi poteri derivano dalla sua anima, che porta con sé ricordi e forze di una vita passata.

In quella vita precedente, Alek era Zotriv, un ceno — un essere metà grifone e metà fenice — che abitava un altro pianeta nella Via Lattea, la stessa galassia della Terra. Zotriv era uno dei più potenti guerrieri del regno dei Ceni, un mondo tormentato da un'entità malvagia chiamata il Mietitore.

Il Mietitore è un essere antico, forse esistente da migliaia o persino miliardi di anni. Il suo vero nome è sconosciuto, forse dimenticato persino da lui stesso. Il suo potere più temuto è l'oblio: una forza inarrestabile che concede una forza sovrumana, velocità fulminea e una pelle impenetrabile, ma al costo di consumare l'anima di chi lo usa.

Questo essere crudele costringe i Ceni, i Demoni e gli Spiriti — i regni più potenti — a offrirgli vittime ogni volta che lo desidera, nutrendosi delle loro anime per prolungare la sua esistenza.

Un giorno, il Mietitore percepì un'anima di potenza immensa, capace di concedergli non giorni, né settimane, né anni, ma millenni di vita e potere ancora maggiori. Quell'anima era quella di Zotriv.

Con un sorriso distorto che sembrava incidere il suo teschio come una cicatrice, il Mietitore si diresse verso il regno dei Ceni. "Già che ci sono, potrei esagerare stavolta... ahahahah! Antipasto, primo, secondo... e stavolta mi prendo pure il dolce!" La sua risata metallica echeggiava minacciosa.

Il suo arrivo fu devastante: distrusse abitazioni e vite, seminando panico e disperazione. Nessuno riusciva a sfuggire al Mietitore, che divorava anima dopo anima. Se la vittima non aveva un'anima potente, la uccideva con un dolore lancinante, cercando di gustare la disperazione negli occhi dei morenti — questo era il suo perverso divertimento.

Le forze dei Ceni si mobilitarono per fermare l'inarrestabile Mietitore. Zotriv, pur giovane e non ancora tra i guerrieri principali, si unì alla battaglia deciso a proteggere chi amava.

Quando arrivarono, trovarono solo cadaveri e distruzione per chilometri, le montagne stesse erano state cancellate. Senza che nessuno se ne accorgesse, il Mietitore aveva già iniziato a eliminare i guerrieri dalle retrovie, il "piatto principale" dopo l'antipasto.

Nessuno aveva il coraggio di affrontarlo: il suo aspetto terrificante, la sua fame insaziabile e l'aura di disperazione paralizzavano i guerrieri, che caddero uno dopo l'altro, tremando e piangendo come bambini.

Alla fine, rimase solo Zotriv, lasciato come dessert. Ma anche lui tremava, ogni respiro era una pugnalata interna. I suoi occhi non potevano distogliersi dai volti vuoti dei compagni morti.

Il Mietitore scagliò la sua falce oscura, e l'anima di Zotriv si staccò dal corpo... ma prima che potesse prenderla, l'anima sparì, come rapita da una forza misteriosa.

"Nooo! Che diavolo è successo?!" urlò il Mietitore, colmo di rabbia e fame insoddisfatta. "Maledetto!"

L'anima di Zotriv era fuggita nell'unico luogo privo di alleati validi: la Terra.

Lì rinacque come Alek, iniziando una nuova vita con nuovi genitori, amici e conoscenze. Ma dentro di sé, Alek desiderava ardentemente rivedere le persone della sua vita passata.

Si allenava ogni giorno, cercando un modo per fermare il Mietitore, anche a costo della propria vita — una vita che gli era stata misteriosamente risparmiata. Negli anni, spesso pensava che non esistesse soluzione.

Con il passare del tempo, però, Alek iniziò a provare un sentimento nuovo: l'amore. Si innamorò di una ragazza di nome Elmira.

Ma una notte, un incidente cambiò tutto.

Una strega del regno dei Demoni, solita entrare nei sogni dei suoi simili per porre loro enigmi e trasformare in Ceni o Spiriti chi rispondesse male, questa volta si sporse troppo nel regno dei sogni e arrivò sul pianeta Terra, nel sogno di Elmira.

"Cosa cresce quando la luce scompare?" chiese la strega, ignara del luogo.

Elmira rispose: "L'ombra."

La risposta era corretta, e secondo le regole avrebbe dovuto rimanere un demone. Ma Elmira non lo era.

Si svegliò confusa, ancora con l'eco della domanda nella mente. Lentamente si portò una mano al volto: le unghie erano affilate come vetro rotto, la pelle troppo liscia e calda.

"No, no, no! È solo un incubo! Solo un incubo..." disse, ma quando guardò nello specchio, vide una creatura tremante, con uno sguardo di disgusto, che non assomigliava più a lei.

Gridò così forte da attirare sua madre, che irruppe nella stanza e rimase impietrita.

"Mamma... sono io, sono Elmira!"

"No! Tu non sei mia figlia!"

Quelle parole spezzarono il cuore di Elmira, non tanto per la crudeltà delle parole, ma per lo sguardo con cui sua madre guardava quella creatura mostruosa che ora era lei.

Scappò via senza voltarsi, consapevole che quello non era più il suo posto.

"Cosa faccio? Dove vado?" correva senza meta, finché i rami la graffiavano come lame, inciampò, cadde, si rialzò e poi si lasciò cadere sulle ginocchia, stringendo la terra umida tra le mani.

"Non sono più me..."

La notizia fece presto il giro del mondo: un pericoloso demone si aggirava nei boschi — e non era una fake news.

Un'immagine di quella creatura fece il giro dei media, e Alek capì subito tutto.

Guidato da un impulso più forte di lui, Alek fuggì di casa con una nuova priorità: trovare Elmira e proteggerla.

Prese una decisione definitiva e mostrò al mondo la sua vera natura, volando fuori da una finestra con uno sguardo deciso: avrebbe salvato Elmira!

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