Sole già alto bruciava la città con una calda luce estiva, ma per Alessandro Moretti non c'era calore che potesse scacciare l'inquietudine che gli serrava lo stomaco.
Ieri aveva superato l'esame per ottenere la licenza da mago di stato. E quella notte non aveva chiuso occhio. Ogni minuto sembrava rivelargli quanto poco sapesse della vita che lo aspettava.
Chiuse la porta alle spalle, respirando a fondo. La casa che lo aveva visto crescere, con i suoi ricordi e i fantasmi del passato, era ormai dietro di lui. Per la prima volta, il suo nome non pesava come un marchio di condanna. O almeno, così sperava.
Le strade della capitale brulicavano di vita. Mercanti urlavano i prezzi del pesce appena pescato, tessuti provenienti da terre lontane ondeggiavano sulle bancarelle, e bambini correvano tra le gambe dei passanti. Alessandro si fece largo tra la folla, seguendo le indicazioni degli abitanti, fino a raggiungere la sede dei maghi, arroccata sulla cima di una grande scalinata poco sotto il palazzo reale.
Un respiro.
Un passo dopo l'altro.
Era il suo primo giorno.
Nel frattempo, nell'ufficio del maggiore della sezione investigativa, l'atmosfera era decisamente più cupa.
Il maggiore fissava la lettera di presentazione dei due nuovi membri della sezione, le dita intrecciate sopra la scrivania, lo sguardo teso. Qualcuno bussò alla porta.
«Avanti, entra» disse senza alzare la voce.
«Buongiorno, Maggiore» rispose un assistente, con passo misurato.
«Sembra preoccupato. È successo qualcosa?»
«Abbiamo due reclute interessanti quest'anno» disse l'assistente, posando la busta davanti al maggiore.
Il maggiore sollevò lo sguardo, incuriosito. «Famiglie?»
«De Ville e Moretti.»
Il maggiore serrò leggermente le labbra. «De Ville… un'ex famiglia nobile, caduta dieci anni fa. E Moretti?»
«Una casata di maghi ambiziosi e potenti. Tre anni fa furono processati per violazione delle leggi magiche. L'unico sopravvissuto è il loro secondogenito, che aveva quindici anni al tempo. È stato dichiarato innocente e ora è destinato a guidare la famiglia.»
Il maggiore annuì lentamente. «Spero non saranno reclute problematiche…»
«Già. E a proposito, voglio che tu li tenga d'occhio. Finito il colloquio, li assegnerò a una missione.Ti dirò i dettagli dopo»
«D'accordo, Maggiore.»
Intanto d'avanti al cancello della sede centrale dei maghi ci fa un incontro che cambiò il destino della storia.